Nella giornata di oggi, 48 anni fa, moriva a Memphis Martin Luther King, o come lo chiamano da quelle parti The King. Voglio cogliere l’occasione dell’anniversario della sua morte non per raccontare qualcosa sul predicatore, pastore, politico e attivista statunitense (di cui tutti conosciamo i trascorsi) ma per parlavi della storia di una piccola donna di nome Jacqueline Smith che da 28 anni, senza sosta, protesta davanti al Lorraine Motel, l’hotel dove il 4 aprile del 1968 MLK è stato assassinato. Un proiettile, partito da una finestra attraversa la strada e lo colpisce proprio davanti alla porta della sua camera.
Oggi l’hotel è stato trasformato nel Museo Nazionale per i Diritti Civili e come solo gli americani sanno fare è diventato un luogo di pellegrini pronti ad acquistare ogni tipo di merchandise.
Quella di Jacqueline Smith è davvero una ONE WOMAN PROTEST.
Io l’ho incontrata sul marciapiede davanti all’hotel, lo stesso marciapiede dove vive sola come un senzatetto, senza però chiedere soldi, piena di dignità ed ideali.
Quando le ho chiesto come potevo aiutarla (pensavo di portarle cibo o caffè) mi ha risposto di visitare il suo sito e portare la sua storia a casa mia: eccomi qui! Promessa mantenuta.
Jacqueline mi ha raccontato di essere stata una cameriera dell'hotel: lì viveva e lavorava, e lì c’era tutta la sua vita.
Oggi Jacqueline protesta perché crede che in quel luogo le Istituzioni avrebbero dovuto realizzare un centro di recupero per persone in difficoltà: drogati, disadattati o malati. La donna ritiene che un museo pieno di “ninnoli” non sia il modo più corretto per commemorare la grandezza dell’uomo di I HAVE A DREAM.
«Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva appieno il vero significato del suo credo: "Riteniamo queste verità di per sé evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali"».
Il National Civil Rights Museum nacque per educare il pubblico sulla storia del movimento per i diritti civili e per sostenere le questioni dei diritti civili in modo proattivo e non violento.
Purtroppo, non sono riusciti a tener fede a questi ideali. La verità è che il museo è diventato un'attrazione turistica in stile Disney, e la direzione sembra più preoccupata ad ottenere il successo finanziario piuttosto che a concentrarsi sui problemi reali.
Nel piazzale davanti all’Hotel una lunga striscia nera disegnata sulla terra attraversa il marciapiede, passa in strada e su un muro e punta dritto ad una finestra anch’essa nera: quella è la finestra da cui James Earl Ray ha sparato il colpo fatale.
Non dico che questo non sia suggestivo, in questo gli americani sono bravissimi, ma con questa spettacolarizzazione degli eventi si perde il messaggio, la missione, l’essenza e la Storia.
Memphis è la città del Blues ma è anche una città in cui le due principali attrazioni sono monumenti commemorativi a due celebri defunti: Martin Luther King ed Elvis Presley.
Ma per Jacqueline è il momento di "smettere di adorare i morti" e lucrarci sopra.
Di fronte al sit-in di Jacqueline tutto è rimasto come allora, le due Cadillac bianche parcheggiate sotto il balcone della stanza 306 non sono state spostate e tutto si è fermato al 4 aprile 1968 alle 06:01 pm.
Anche Jacqueline è sempre li, circondata da cimeli, ricordi e da tanta indifferenza.