Come è tristemente noto sul web, per qualche motivo forse riconducibile al non riuscire ad avere una propria riconoscibilità e peculiarità rispetto alle altre regioni italiane, il Molise non esiste.
Quindi purtroppo durante il weekend appena passato non si è svolta la prima edizione del Festival “CVTà - Street Fest” nel bellissimo borgo di Civitacampomarano, dove grazie a streetartist di fama internazionale quali Biancoshock, David de la Mano, Hitnes, ICKS, Pablo S. Herrero, UNO, e dietro la direzione artistica di Alice Pasquini, non sono stati realizzati interventi che hanno ridisegnato il paesaggio urbano di questo suggestivo angolo del tutto immaginario.
O forse è tutto il contrario?
Ho accompagnato Biancoshock in Molise; siamo amici di vecchia data e ne abbiamo approfittato per passare un po' di tempo insieme durante i giorni del festival. Tra duro lavoro, imprevisti dell'ultimo minuto, persone accoglienti e squisite come la loro cucina tipica, risate e qualche amaro di troppo, Fra ha realizzato un lavoro che si sposa perfettamente con il territorio che ci ha ospitati.
Civitacampomarano è un piccolo paesino in provincia di Campobasso che conta poco più di 400 anime. Una parte del paese è disabitata e molte case sono purtroppo crollate: da questo spunto è nato WEB 0.0, una serie di opere che mischia tecnologia e tradizioni.
WEB 0.0 è un progetto di attivismo urbano in cui le funzioni di internet, di App e tools del web vengono contestualizzate nella vita reale e quotidiana.
Tutti abbiamo sentito almeno una volta l'espressione web 2.0, che indica l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono l'interazione tra i siti web e gli utenti, come i blog, le chat e i social network. WEB 0.0 è il prima: prima di internet, prima degli smartphone, quando ancora si interagiva con le altre persone incontrandole semplicemente per strada.
In questo paesino ricco di tradizioni popolari internet è un mondo parzialmente sconosciuto: i telefoni hanno difficoltà a prendere la rete e la connessione dati.
L'idea provocatoria è quella di dimostrare che queste funzioni virtuali, ritenute dalla stragrande maggioranza della popolazione come necessarie e fondamentali per la vita di tutti i giorni, esistano anche in un paese dove la connessione stenta ad arrivare: nasce così una sorta di internet in the real life capace di dimostrare che nelle tradizioni e nelle culture popolari questi strumenti, sotto altre vesti, sono sempre esistiti e hanno permesso a popoli e famiglie di avere interscambi culturali, incontrandosi al bar e vivendo le vie del paese.
Ed ecco quindi che la cabina telefonica simboleggia la app WhatsApp, oggi strumento principale della comunicazione tra le persone, la bacheca del comune diventa la bacheca di Facebook e la panchina dove ci si siede a scambiare due chiacchiere veloci rappresenta Twitter.
La serie WEB 0.0 è composta da 12 differenti installazioni collocate all'interno di tutto il paese: vi invito a visitare questo splendido angolo di Molise per perdervi tra le stradine e divertirvi a scovare gli altri angoli in cui si nascondono questi progetti. Ne vale la pena.
Date un occhio al sito CVTà - Street Fest per avere maggiori informazioni sul festival.
Foto © Biancoshock.