Si fa presto a dire “fate l'amore non fate la guerra”. La creazione di una campagna pubblicitaria per un argomento delicato come la guerra non è mai facile. Dopo tutto, nessuno vuole drammatizzare un dramma.
Sono argomenti che vanno presi con le pinze e sono tante le sfaccettature dello stesso problema: gli abusi, le torture, i bambini soldato, i profughi, i danni all'ambiente e i danni a chi per lavoro si trova in territori di guerra.
Come abbiamo già fatto per l'ambiente e gli animali, ecco una lista delle più efficaci campagna sociali contro la guerra.
Ancora una volta creativi, grafici, art director e fotografi hanno fatto del loro meglio per rendere immediato ed efficace il messaggio senza necessariamente ricorrere ad immagini cruente e forti. Il claim e la capacità di sintesi spesso sono il successo di queste campagne sociali.
Words kill wars
Basata sui recentissimi fatti tra Ucraina e Russia, questa campagna del 2014 dal titolo Words kill wars contrappone graficamente oggetti di guerra (sulla sinistra) che si trasformano in oggetti di protesta pacifica (sulla destra) sotto lo slogan: Le parole uccidono le guerre.
Client: ADOT.COM
Campaign Title: Words Kill Wars
Advertising Agency: Ogilvy & Mather, Japan
Released: April 2014
Some countries treat journalists like you treat a pen
“Some countries treat journalists like you treat a pen” è una campagna promossa da Reporters Without Borders, un'associazione non-profit per la difesa della libertà di espressione e di informazione. Se i giornalisti non fossero liberi di riferire i fatti, denunciare gli abusi e sensibilizzare l'opinione pubblica, non avremmo saputo molto cose. La libertà di informazione è il fondamento di ogni democrazia.
Una penna “smangiucchiata” mostra sottilmente come vengono maltrattati i reporter mentre svolgono il loro lavoro nei paesi in guerra.
Creative Directors: Paul Servaes, Alain Janssens
Art Director: Alex Gabriel
Copywriter: Wim Corremans
Photographer: Jf28
It's easy to convince children that killing is a game
La campagna "It's easy to convince children that killing is a game" trasforma dei palloncini in pericolosissime armi da guerra per sintetizzare quanto sia semplice per gli adulti convincere i bambini che la guerra è un gioco.
Client: War Child
It's Not Happening Here, But It's Happening Now
E' una campagna promossa da Amnesty International Switzerland, realizzata dall'agenzia pubblicitaria di Zurigo Walker: si compone di 200 manifesti singoli, ognuno meticolosamente modificato in base alle esigenze del supporto: cartelloni stradali, fermate dell'autobus, stazioni del treno, ecc. Sono scene reali di violazioni dei diritti umani provenienti tutto il mondo.
In questo caso la campagna dal titolo emblematico "Non sta succedendo qui ma sta accadendo ora" mira non solo a rendere consapevoli i passanti, ma serve anche per stimolare la discussione su questo argomento.
Creative director Pius Walker
Art director Marianne Friedli
Photographer Federico Naef
Victims are people just like you and me
Come per la precedente campagna, anche "Victims are people just like you and me" punta tutto sul qui e ora. Ovvero mira a sorprendere le persone mentre fanno cose ordinarie in luoghi comuni ed invitarle a riflettere su argomenti ostili. Grazie a degli stickers posizionati negli autobus e nei treni, Acat, l'organizzazione umanitaria che l'ha promossa, vuole per far riflettere le persone sul fatto che chiunque, anche chi è seduto davanti a noi, può essere vittima di torture, proprio perché "le vittime sono persone come noi".
Advertising Agency: Advico Y&R, Zurich, Switzerland