Se non siete stanchi di vedere foto di spiagge, lettini, mare e bikini allora è il momento di rifarsi gli occhi con delle foto “da spiaggia” davvero uniche.
Martin Parr è un fotoreporter britannico che da sempre ritrae il kitsch della società, sintetizzato al meglio nella “vita da spiaggia” dell’inglese medio. I suoi progetti fotografici criticano la società moderna e la cultura dell’usa e getta, prendendosi gioco di turisti, cibo e consumismo.
La sua è una celebrazione dell'estate piuttosto particolare: Martin Parr, infatti, guarda l'estate con occhio critico, scattando quelle foto che non sono proprio da album dei ricordi. Egli cattura i bikini fuori posto, il grasso eccessivo, i bambini fuori controllo, uomini senza capelli, persone stese a prendere il sole in luoghi e in modi improbabili e poi l’immancabile spazzatura, frutto indesiderato del consumismo.
Nonostante egli inizi come fotografo in bianco e nero, nel 1984 comincia a lavorare a colori; l'uso di foto dai colori molto saturi che enfatizzano il lato buffo e umoristico sono ormai il suo marchio di fabbrica. Nel 1994 diventa fotografo della nota agenzia Magnum Photos, ma la cultura pop e il consumismo continuano ad essere il primo grande interesse per Parr, che li considera le spie d’allarme di una società che perde sempre di più il senso della morale e del buon gusto.
Il talento di questo fotografo sta nel mostrare tutto questo degrado senza moralismo né tristezza e con il massimo rispetto.
Quando Martin Parr scatta una foto lo fa sempre da molto vicino e senza mai chiedere il permesso ai soggetti interessati. Il risultato è che Parr è in grado di ottenere degli scatti unici, veri, naturali e spontanei, al limite dell’imbarazzante. L'ignaro protagonista è colto in momenti in cui non se lo aspetta, mentre fa cose ordinarie in maniera naturale. Tutto ciò dà allo spettatore il senso di "esserci", come se fosse presente nel bel mezzo dell'azione.
Parr ha sempre voluto far sorridere il suo pubblico, motivo per cui sceglie sempre soggetti assurdi e fuori dalle righe, ma vuole anche farlo riflettere.
“Una delle cose belle della fotografia di strada è che non abbiamo bisogno di guidare 10 mila miglia per scattare la foto di un doppio arcobaleno in montagna o qualcosa del genere. La fotografia di strada è ovunque, nelle persone, cose e momenti. Spesso sono le cose più comuni e banali che rendono le immagini più interessanti e significative”