Le foto iper-realistiche della fotografa Phebe Schmidt per criticare l'industria della bellezza e il consumismo. Il suo lavoro è molto ricercato: esagerando la materialità degli oggetti, e sottolineandone la visceralità, mostra tutta la loro grossolanità e gli aspetti più orribili.
Le sue foto sembrano lavori effimeri, a volte piacevoli, a volte divertenti ma in realtà lo scopo è quello di sviscerare le sfumature oscure e inquietanti mascherate dietro la patina superficiale delle cose. E' attraverso questo processo di riscrittura delle immagini che ad una seconda occhiata lo spettatore si rende conto che c'è qualcosa che non va: una ciambella ripiena con uno sguardo più attento sembra sanguinante, una borsa alla moda in seconda battuta appare per quello che, ovvero un disgustoso ammasso di capelli.
In sintesi fascino e repulsione co-esistono nei lavori di Phebe Schmidt.
Con uno stile raffinato e patinato la fotografa australiana mette in evidenza i limiti del consumismo e della bellezza stilizzata.