Pungenti, intriganti e un po’ inquietanti, ma allo stesso tempo spontanee, leggere e surreali. Le donne immortalate da Prue Stent, fotografa australiana di appena 21 anni, ci parlano di femminilità al giorno d’oggi, mostrandoci un lato non convenzionale dell’universo femminile che per l’occasione si tinge (letteralmente) di rosa.
La serie di foto, giustamente intitolata “Pink”, utilizza l’elemento colore per rappresentare la femminilità, cogliendone la natura psicologica e allo stesso tempo fisica, sollevando temi quali gli standard di bellezza, la politica, la sessualità e la lotta per l’identità femminile.
Il colore rosa, presente in ogni fotografia e in tutte le sue sfumature, viene utilizzato per esaltare l’essere donna in tutta la sua bellezza controversa. L’esasperazione del colore e l’abbinamento tra elementi familiari e altri insoliti ci spingono a riflettere sul ruolo della figura femminile, sull’individualità che si va a perdere limitando l’attenzione al corpo e riducendo l’individuo a oggetto. Non a caso in quasi tutto il progetto il volto delle giovani donne viene celato mentre i corpi sono liberi di esprimersi in pose morbide e spontanee.
Dietro queste opere così apparentemente delicate e dal gusto romantico, si nasconde dunque una provocazione matura e profonda, un contrasto che ci spinge a riflettere sugli standard culturali ed estetici della nostra società rimanendo però incantati da una bellezza insolita e surreale.