Sembra venire dal futuro ma in realtà è Toscano. Lui si chiama Francesco Romoli ed è un fotografo e nasce a Pisa nel 1977. Da sempre è appassionato di informatica, nel 1998 comincia ad occuparsi di hacking e net art, in parallelo agli studi. Si laurea nel 2004 in informatica e questo spiega tante cose...
Francesco per le sue immagini realizza ambianti artificiali a metà tra il reale e l'immaginario, tra un decadente passato e uno scenario post-atomico, tutto racchiuso in uno strano connubio tra reale e irreale abitato da creature con la testa da robot e il corpo da uomo. Un territorio onirico in cui niente è come sembra, una realtà cruda e triste, mostrata per quello che è: inquietante!
"inquietante, così come è inquietante perdere il contatto con la realtà, quando le differenze si fondono velocemente, i riferimenti crollano su se stessi e rimane solo la certezza del dubbio" come dice lui stesso nel suo sito.
Ogni foto è come un singolo racconto. Fotografie "fantascientifiche" che si propongono di ipotizzare i possibili scenari futuri riguardanti l'umanità. Nella serie di elaborazioni digitali che prendono il nome di "Imaginary Towns" l'artista immagina le città del futuro e ci racconta la sua personale visione sul destino dell'uomo. Un "quadro" post-apocalittico e decisamente poco rassicurante: rovine, case fatiscenti, deserto e uomini soli.
Parliamo ad esempio di David.
David ha 4567 anni, è un robot contaminato da tracce umane e i suo creatori sono morti già molto tempo fa.
Pandemonium:Death&Rebirth
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