Dana Trippe è una giovane artista e fotografa ma specialmente è uno spirito libero. Nata e cresciuta in California, a soli vent’anni ci porta, con i suoi scatti nostalgici e sognanti, in atmosfere d'altri tempi.
Nella sua ultima serie ‘Living in a fishbowl’ fotografa sè stessa attraverso un’acquario e si diverte a giocare con la prospettiva ottenendo degli autoritratti singolari e affascinanti.
Il vetro dell’ampolla dietro cui scatta diventa una lente che capovolge e distorce l’immagine riflessa nell’acquario ottenendo un effetto simile a quello di un obiettivo fisheye. Il risultato ci mostra una realtà distorta, irreale.
Attraverso l’alterazione della prospettiva, l’immagine già affascinante di per sé suscita maggiore curiosità e non siamo in grado di posizionarla in una determinata epoca. L’immagine irreale e ‘impolverata’ che si crea in primo piano ci invita in un ambiente intimo e sognante, dove la femminilità d’altri tempi ricorda gli amori e la leggerezza bohémien. Le sue fotografie descrivono stati d’animo e ci parlano di libertà, bellezza e amore, ma con un gusto retrò.
Negli scatti della giovane fotografa si percepisce subito la nostalgia del passato. Gli anni ’70 sono un tema ricorrente nelle sue opere: le atmosfere, i colori e i soggetti che sceglie ci danno la sensazione che Dana sia in realtà una hippie intrappolata ai giorni nostri, ma con dentro di sé tutto il bagaglio culturale e visivo che caratterizzò quegli anni.
Dana fa tesoro degli insegnamenti del passato e si lascia ispirare da filosofia, musica e arte visiva, per creare immagini che sono stati d'animo, singole tappe di un viaggio personale e temporale caratterizzato da un profondo senso di libertà.
La forza dell’artista sta proprio nella capacità di esprimere e condividere con i suoi scatti sensazioni vive, che ci ricordano come prendere fiato in epoche in cui rischiamo di soffocare. Una sorta di guida dal passato per affrontare con maggior leggerezza il presente.