Annelie Vandendael è una giovanissima fotografa nata in Belgio nel vicino 1987. Studia in Francia e dopo il college torna in Belgio per studiare presso l'Accademia Reale di Belle Arti (Kask) di Ghent dove ha conseguito la laurea in Fotografia. Le immagini sono sempre state la sua passione, Annelie utilizza ancora una “vecchia” hasselblad analogica perché ritiene che le macchine fotografiche “con rullino” siano in grado di produrre immagini molto più dettagliate rispetto ai moderni apparecchi digitali.
Effettivamente ad oggi non è più tanto scontato e frequente vedere immagini realistiche perché il panorama artistico della Fotografia contemporanea è saturo di manipolazioni digitali e foto-ritocchi.
“Rappresentare persone reali con le loro imperfezioni è molto più interessante per me!”
Annelie Vandendael predilige l'essere umano piuttosto come la Natura o gli oggetti. La sua è una reazione contro esempi di fotografia di moda in cui la personalità dell'individuo è irrilevante e secondaria rispetto alle emozioni che un volto o un corpo può suscitare. L'artista racconta di voler “lasciare che l'autenticità del corpo parli per se stesso. Un corpo manipolato offre comunque una percezione sbagliata della realtà”.
Tra i suoi progetti personali, una serie scattata in riva al mare, ha colpito la nostra attenzione più ogni altra cosa. Le protagoniste sono giovani e bellissime donne che si muovono su un paesaggio fulgido, ma il loro volto viene coperto ogni volta da fenicotteri rosa, da un megafono o pesci rossi. Tutto appare surreale e incredibilmente poetico.
Per maggiori info visitate il sito dell'artista...