La città di Chernobyl è divenuta famosa in seguito ad un grave incidente avvenuto nel 1986.
Nel corso di una simulazione all'interno della centrale nucleare sita lì vicino, due esplosioni scaturite da alcuni errori (umani e tecnici) fecero disperdere nell'atmosfera grandi quantità di vapore contenente particelle radioattive.
La centrale nucleare si trova nei pressi della città di Pripyat, che fu subito evacuata, ma le conseguenze sulla popolazione locale e sul territorio furono molto forti a causa delle radiazioni.
A distanza di 30 anni dall'enorme disgrazia, il fotografo Alessandro Lucca ha preso parte ad una spedizione fotografica che ha toccato sia la città di Pripyat che la centrale nucleare nei pressi di Chernobyl.
Lucca racconta attraverso i suoi scatti come si presenta oggi la più grande città fantasma del mondo, dopo trent'anni dall'incidente nucleare.
Il fotografo ha passato una settimana all’interno della zona “contaminata” e posta sotto sorveglianza, grazie ai relativi permessi e con l'affiancamento di una guida ucraina.
Sembra di venire catapultati all'interno dello scenario di un film post-apocalittico. La vegetazione ha preso il sopravvento sugli edifici fatiscenti e ormai in rovina, per le strade della cittadina gli animali hanno ricreato un proprio habitat che gli permette di vivere secondo natura, e tutto è circondato da un grigio e silenzioso alone di mistero.
Non deve essere stato facile abbandonare la propria casa da un momento all'altro, lasciandosi alle spalle oggetti personali e ricordi cari.
Tutto è rimasto come in quell'istante del 26 aprile 1986, quando le sirene hanno iniziato a suonare, quando centinaia di pullman sono arrivarti per portare lontano dalla propria vita quasi 50.000 persone, quando pensi solo ad arraffare lo stretto necessario e i beni di prima necessità.
Tutte le foto © Alessandro Lucca. Visita il sito per vedere altri splendidi scatti.