Ora che anche il Papa ha riconosciuto pubblicamente che siamo in guerra, dichiarando a proposito dei recenti attacchi dell'Isis che «Questa è guerra, ma non di religione», la collezione Spring Summer 2016 della stilista Yulia Yefimtchuk torna quanto mai attuale! La guerra e la politica sono così interconnesse all'estetica che persino una collezione di moda può ispirarsi alle divise di una grande Rivoluzione.
Yulia, stilista indipendenre di Kiev traduce l'instabilità culturale e politica del suo paese in abiti, prendendo in prestito le divise dei Soviet, organi politici nati dopo la Rivoluzione Russa del 1917.
Yulia Yefimtchuk è un'artista e una designer indipendente specializzata in abiti unisex dal taglio forte e minimale.
Ispirata dalle uniformi del post lavoro sovietico, con tanto di slogan elettorali e scritte in cirillico, Yulia ha realizzato una collezione di abiti che va dalla maglietta ai pantaloni fino all'abito lungo.
Per la giovane designer ucraina moda e politica sono ormai diventati inevitabilmente inseparabili, a volte per necessità a volte per piacere, motivo per cui Yulia mette al centro della sua visione artistica il rapporto tra stile e contesto politico. La moda è connessa alla politica perchè la politica ha un forte impatto sul nostro sistema culturale, etico ed estetico.
In questa collezione dominano elementi essenziali, minimalismo e linee forti, "rubati" al work wear e alle uniformi da lavoro. La scelta monocromatica è una metafora perchè ogni colore rappresenta qualcosa: il nero è segno di impegno e forza; il rosso di gioia; il bianco è un inno alla pace!
Yulia Yefimtchuk vive e lavora a Kiev, capitale dell'Ucraina e ha terminato la sua laurea in Arte e Design nel 2009. Nel 2014, ha presentato la sua prima collezione al pubblico internazionale durante il Festival di Hyères. Viene da una famiglia di artisti e forse proprio per questo motivo fin dai tempi della Perestroika ha deciso di tradurre i conflitti politici in qualcosa di artistico che dia speranza e che porti rinnovamnto.