Venera Kazarova è una stilista che esplora materiali riciclati nei loro aspetti più effimeri. Predilige la carta e le forme "rubate dalla natura". Indossare uno dei suoi abiti è come stare dentro un fiore o essere un fiore.
E' difficile decifrare il suo lavoro perché Venera Kazarova è una performer, una designer di moda e una costumista.
Venera crea abiti per il teatro e la danza contemporanea così come oggetti di interior design per servizi fotografici.
Il suo lavoro cerca di coniugare due grandi passioni: quella per la carta e quella per i tessuti. Nelle sue creazioni vengono spesso utilizzati entrambi con l'aggiunta di utensili di plastica, polietilene e oggetti vari, meglio se vintage.
La sua ispirazione, come ho anticipato, viene dalle forme della natura ma anche dai sogni e dalle fiabe. Elementi opposti come l'aria e l'acqua, come gli uccelli e i pesci, vengono spesso "incorporati" nello stesso abito.
Ogni lavoro è un piccolo ed elaborato progetto di architettura su carta: modelli complessi, disegni onirici, forme astratte e scenografie coinvolgenti. Sono indubbiamente opere ipnotiche che elevano la carta a materiale di primo ordine.
Nella serie Paper Cut, Venera si cimenta in abiti ispirati al lavoro di Giorgio De Chirico; l'uomo diventa un manichino, un oggetto tra gli oggetti, conservando comunque tratti umani.
Il riferimento ai grandi nomi dell'arte continua anche nella serie Magritte Revisited dove la Kazarova si ispira a Magritte. Qui l'idea è quella di realizzare una serie che rielabora il mondo dell'assurdo unendo oggetti reali e scenografie ispirate all'immaginario magrittiano: porte misteriose, pesci giganteschi e uomini con il cappello.
Alcuni lavori invece sono molto più intimi e personali e nascono dalle sue esperienze di vita, come la serie Summer day, oppure dalla passione per la cultura africana, espressa al meglio nella serie Red all Over.