L'artista Doug Wheeler ha installato un “deserto silente” dentro il Guggenheim di NewYork .
Il lavoro consiste in una gigantesca distesa di piramidi realizzate in materiale fonoassorbente. L'idea è quella di riprodurre uno spazio capace di ridurre al minimo il rumore e indurre un'impressione sensata di spazio infinito, esattamente come un deserto.
Doug Wheeler ha difatti trasformato una stanza del museo nel “regno del silenzio”.
Un "deserto" è per definizione un'area della superficie terrestre, quasi o del tutto disabitata, è un luogo solitario impervio e arido ma sopratutto silenzioso.
Wheeler ha ricreato un ambiente acusticamente insonorizzato per impedire il diffondersi di qualsiasi rumore, riproducendo perfettamente un ambiente tanto insonorizzato quanto una camera anecoiche, una di quelle strutture che garantiscono al proprio interno le condizioni fisico-acustiche ottimali per l’effettuazione di misure di rumore. Una di quelle utilizzate dagli scienziati e dai produttori per condurre esperimenti acustici. Tecnicismi a parte, il risultato finale è un'esperienza che interessa i cinque sensi dello spettatore, coinvolto in prima persona nell'opera d'arte.
Pur ispirandosi ai grandi deserti Statunitensi, il lavoro non descrive il paesaggio naturale. La sua forma è strettamente astratta. Dall'illuminazione ai colori tutto fa pensare ad uno spazio che non esiste, eppure la sensazione nel viverlo è molto reale. Per l'artista questa stanza dal titolo PSAD Synthetic Desert III, non è altro che un pezzo di deserto dell'Arizona! Un luogo infinito in cui perdersi e trovarsi al tempo stesso.
La mostra andrà avanti fino al 2 Agosto.