“Making The Invisible Visible“, rendere visibile l’invisibile, è lo slogan della campagna di sensibilizzazione promossa da Amnesty International in collaborazione con Mentalgassi, collettivo tedesco, e al team creativo di Lisa Jelliffe and Kirsten Rutherford. Il progetto nasce per dare risonanza ai casi della Letter Writing Marathon, maratona solidale di appelli per la difesa e il riconoscimento dei diritti umani in tutto il mondo.
Quest’anno è visibile in 26 diverse locations di 6 paesi europei. Ogni installazione raffigura il primo piano di individui i cui diritti umani sono stati negati o abusati. Gli street artists hanno utilizzato posters lenticolari, ma non sono immediatamente visibili, solo da una certa angolatura e se ci si avvicina alle sbarre delle recinzioni su cui sono “disegnati”. In pieno stile Mentalgassi, peraltro. Accanto ad ogni opera c’è una targa con la spiegazione di come sostenere le persone ritratte.
Mentalgassi è un collettivo composto da tre street artists residenti a Berlino, conosciuto per l’uso di grandi wheatpastes fotografici utilizzati per coprire elementi di arredo urbano.Campane dei bidoni per la raccolta differenziata trasformati in volti giganti e deformati, segnali stradali e macchinette obliteratrici che diventano visi sorridenti ed ironici, giochi ottici su ringhiere e saracinesche.La filosofia alla base dei loro lavori vuole che la street art apra gli occhi di chi la osserva e risponda alla monotonia urbana con umorismo e gioco estetico.
Di Anna Castiglioni per “Artsblog”