Bruno Catalano è nato nel 1960 nel sud della Francia ed ha iniziato la sua attività di scultore all'età di 30 anni, attraverso la quale esprime la condizione e la sofferenza di sentirsi sradicati dalla propria terra. Oggi vive e lavora a Marsiglia.
Le sue opere, realizzate in bronzo, fanno parte di collezioni pubbliche e private presenti in tutto il mondo.
Una delle serie che ha avuto più successo è “Les voyageurs“, ovvero “I viaggiatori”, composta da sculture che sembrano dissolversi nel vento e scomparire mentre si allontanano.
Sono lavori che risultano quasi incompleti, personaggi immersi nei propri pensieri, forse distratti, con gli occhi tristi e lo sguardo rivolto verso un orizzonte incerto, svuotati da un qualcosa che li lacera proprio all'altezza degli organi vitali. Frammenti di uomini che camminano di fretta, sempre con una pesante valigia alla mano quasi a rappresentare il proprio bagaglio, alla ricerca forse della propria identità.
Queste statue interagiscono con il tessuto urbano e con il paesaggio circostante, lasciando intravedere scorci di panorami, strade o vicoli ciechi.
Questo lavoro affronta il tema del viaggio, lasciando intendere che ogni tipo di partenza è sempre dolorosa e lascia dentro un vuoto che non si sa se verrà mai colmato.
Questo deriva forse dalla vita stessa di Catalano, che ha vissuto fino a 12 anni in Marocco e ha poi fatto il marinaio, per essere infine costretto all'esilio insieme alla sua famiglia a Marsiglia.