Come sempre i The Simpsons ci stupiscono, regalandoci perle di saggezza su “costume e società”. Con graffiante ironia e grande capacità di sintesi, nella ventitreesima stagione la serie animata americana racconta un fenomeno, quello della street art, con un punto di vista tanto obiettivo quanto critico che vorremmo raccontare. Come prima cosa mi verrebbe da dire che se ne parlano I Simpson allora quella “cosa” esiste. Che si tratti di un tema di attualità, una moda o un personaggio famoso, se qualcosa o qualcuno subisce la critica severa de I Simpson allora è in “agenda”. Quindi, malgrado le critiche, le ragioni controverse, le questioni legali e i gusti personali se alcuni writer famosi sono presenti in una delle loro puntate questo significa che i graffiti sono un argomento rilevante per l'America e per il mondo: sono qualcosa che non può non essere preso in considerazione. Per farvi un'idea sul mondo dei graffiti e della street art, un punto di riferimento made in USA è senza dubbio Bombing Science, un portale che affianca interviste ai personaggi noti della scena underground americana a prodotti, accessori e abbigliamento da perfetto writer.
Ecco in breve cosa succede in Exit Through the Kwik-E-Mart (stagione 23 episodio 15 The Simpson): è il compleanno di Marge e Bart regala alla madre un coniglio. Homer non
approva il regalo e per punizione rinchiude Bart nella gabbietta del coniglio. Stanco di subire continui rimproveri dal padre, il ragazzo decide di vendicarsi imbrattando tutti i muri
della città con degli stencil raffiguranti la faccia di Homer e la scritta "Dope”, ovvero “Drograto”. Inaspettatamente, questo gesto impulsivo trasforma Bart in un vero e proprio
artista del graffito. Così, dopo aver ricevuto l'approvazione di talenti acclamati come Obey, Ron English, Kenny Scharf e Robbie Conal, Bart diventa popolare al punto da
vedere allestita una mostra con le sue opere. La polizia però, si mette ben presto sulle tracce del misterioso artista di strada con l'intento di fermare la sua arte controversa...
Quello che la serie animata critica in questo episodio non sono tanto le scritte illegali sui muri ma piuttosto il Sistema Arte, che ingloba e cannibalizza gli artisti e le loro opere
all'interno di spietate ed arbitrarie logiche di marketing: non si diventa famosi per meriti e bravura ma per pubblica investitura.
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