Tutti ricordano il personaggio di Peter Pan, ma forse non tutti ricordano che la sua avventura comincia perché il protagonista ha perso la sua ombra che tenta abilmente di recuperare e “ricucire” a sé…perché senza di essa non poteva esistere, non si sentiva completo. Ed è su questo concetto radicato e forte di unione tra l'oggetto (l'Io) e la sua ombra (l'Alter ego) che si fonda il nostro interesse.
L'ombra, oltre a creare effetti chiaroscurali, prepara l'occhio alla luce.
Bisogna necessariamente “liberare” dall'ombra tutto l'aspetto del negativo, ricordando che questa può essere anche colorata, non solo buia, ma dipende dal corpo che interponiamo tra la fonte luminosa ed il piano di rifrangenza.
Una citazione doverosa è quella di Platone nel “Mito della Caverna” dove si evidenzia l'importanza indiscussa che l'ombra è chiamata ad assolvere. L'osservazione del suo deformarsi ci rende partecipi di un mondo via via sempre diverso a seconda della luce che investe il nostro spazio.
Molti artisti e designers approfondiscono l'aspetto chiaroscurale della proiezione che i loro oggetti rilasciano. In alcuni casi la forma dell'oggetto è stata scelta in funzione dell'ombra che l'oggetto stesso avrebbe potuto creare; l'ombra diventa quindi fonte principale della loro arte, quasi come fosse suggerimento di vita. In questi casi l'ombra ci porta in una dimensione nuova, dove perdiamo la conoscenza della materia dell'oggetto stesso, perché non abbiamo notizie di cosa sia compisto, ma solo che forma proietta, quindi ci emozioniamo per una linea deformata e non per l'oggetto in se.
Abbandoniamo quindi la mera progettazione tradizionale per farci rapire da un'emozione nuova che risiede solo nella nostra immaginazione e che per ognuno è diversa, perché un qualsiasi oggetto, a seconda da dove lo si guardi, produce un'ombra diversa, quindi è difficile che due individui possano coglierne la stessa.

Vediamo alcuni esempi:

Jason Ratliff

Diet Wiegman

Jean Nouvel - Poltrona Skin per Molteni

 

sabato, 10 giugno 2023
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