Durante un viaggio, specialmente in macchina o in treno, oltre a chiacchiere e risate ciò che ci fa compagnia è il paesaggio che vediamo scorrere dal finestrino. Città, montagne o campagne che siano, questi ambienti diventano il background dell’avventura che ci accingiamo a vivere. Tutto molto bello, finchè non iniziano ad apparire i tralicci elettrici. Colonne di acciaio, vetro e cemento che con prepotenza sovrastano la natura per portare la luce nelle nostre case.
Un’esigenza per l’uomo, che deturpa però l’ambiente senza chiedergli il permesso e senza tentare di integrarsi con esso.
L’Islanda, sempre attenta alla salvaguardia della natura, dice no a questa poco sensibile abitudine: la società di trasmissione elettrica Landsnet, insieme all'Associazione degli Architetti islandesi, ha indetto un concorso per la rivisitazione dei piloni, che non differiscano di molto dalla struttura e dai componenti di quelli già esistenti, ma con un impatto minore sull’ambiente circostante.
Il progetto vincente è intitolato "Land of Giants" di Choi + Shine.
Questa proposta trasforma i classici tralicci elettrici in statue concettuali a forma di figure umane che si integrano nel paesaggio islandese. I giganti, alti circa 30 metri, reggono i fili elettrici con le loro braccia e sono stati progettati per essere "potenti, solenni e variabili" per la nuova rete da 220 chilovolt.
Il risultato finale sarà completamente diverso rispetto ai vecchi piloni, ma la progettazione dei nuovi tralicci prevede delle modifiche minime al design a torre in acciaio e muratura già ampiamente consolidato.
I ‘giganti’ sono costituiti da vetro e acciaio su basi di cemento e sono composti da elementi modulari che permettono alle figure umane di assumere posizioni contestuali con il paesaggio. Avremo così dei tralicci-statua accovacciati, che sembrano camminare o che si arrampicano sulle montagne islandesi per portare la corrente elettrica anche nelle zone più impervie.
Così facendo, i vecchi tristi tralicci si trasformeranno in monumenti al confine tra arte, architettura e ingegneria che non deturpano il paesaggio ma lo arricchiscono diventando monumenti concettuali.
Il progetto, nonostante sia anche vincitore del Boston Society of Architects Unbuilt Architecture Awards, è stato messo momentaneamente in stand by in attesa dei finanziamenti da parte della Landsnet.
Per ora possiamo augurarci di vedere presto i giganti d’acciaio camminare per i fiordi islandesi integrandosi perfettamente con il paesaggio circostante.