CITYPE è un progetto che in pratica attribuisce ad ogni città un suo font.
Rappresentare una città, e dunque tutto quel che ci sta dentro (gli abitanti, i palazzi, la cultura, le abitudini, la storia ma anche il presente e il futuro), è già un’impresa molto complicata quando si va a creare e scegliere un logo—vedi la mostruosa quantità di critiche, appelli e petizioni che accompagnano pressoché ogni presentazione di nuovi loghi cittadini.
Se invece al posto di un logo si prova a racchiudere lo spirito di una città dentro a un carattere tipografico… beh, auguri al type designer.
«Le lettere sono cose, non segni di cose», scriveva il leggendario Eric Gill. E progettare lettere è questione di dettagli minimi (e, si sa, lì dentro, nei dettagli, c’è il diavolo). È questione di geometria, di armonia, di elementi che non possono fare a meno gli uni degli altri altrimenti—come nell’architettura—casca tutto.
Altra citazione, stavolta del designer inglese Matthew Carter: «La tipografia è un bell’insieme di lettere e non un insieme di belle lettere».
E se non si può dire che siano riusciti tutti nell’intento, non completamente almeno, c’è da complimentarsi per il coraggio dei designer e degli studi creativi che hanno partecipato a un’iniziativa come Citype, nata per dare a ogni città il suo font.
Via Frizzi Frizzi