Ho sempre trovato affascinante l'universo delle lettere, la loro struttura ed il modo in cui si compongono per formare le parole. In tutto il mondo l’alfabeto non rappresenta altro che lo strumento che dà vita ai concetti, il mezzo tramite cui significati, comunicazione e cultura prendono piede all’interno della società. Ne esistono molteplici: i più diffusi sono senz’altro quello latino, il cirillico, l’arabo e l’ebraico; tuttavia all’interno di queste macrocategorie ogni popolo trova la sua dimensione caratterizzata da peculiarità proprie, espressione di un bagaglio culturale unico.
Tali intrinseche differenze d’espressione tuttavia causano spesso difficoltà interpretative ed è questo il motivo principale per cui Mahmoud Tammam, focalizzandosi sull’alfabeto arabo, ha creato una sorta di sistema di codifica unico nel suo genere. Il designer egiziano ha sprigionato la propria fantasia e le sue sorprendenti doti illustrative per dare vita ad alcuni termini arabi, nel vero senso della parola (scusate il doppio senso ma era inevitabile)!
Grazie a poche e semplici linee grafiche ed un uso minimal della colorazione ha disegnato il significato dell’espressione all’interno del vocabolo stesso: insomma, per farla breve, ha trasformato la grammatica in immagini e le curve delle lettere in oggetti o soggetti animati.
Così nella parola “volpe” osserviamo i tratti caratteristici dell’animale come la lunga coda voluminosa ed il rosso mattone che caratterizza il suo manto; un polpo rosso si insinua con i suoi tentacoli all’interno della parola corrispondente ed una tazzina di caffè si materializza tra le curve delle lettere arabe che ne esprimono il significato.
I suoi soggetti preferiti sono senza dubbio gli animali: cani, gatti, rinoceronti e koala diventano i veri protagonisti delle rispettive espressioni; l’animazione si affianca alla scrittura senza sostituirla, ma ponendosi come supporto per avvicinare più soggetti possibili alla lingua araba. Il connubio creato da Mahmoud Tammam si materializza tramite la trasposizione figurata di concetti semantici e rappresenta la volontà del designer di avvicinare l'osservatore alle espressioni ed alla sua cultura.
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